Quando con Augusto il mondo romano trovò finalmente un momento di pace, gli abitanti si spostarono in pianura, dove era già un piccolo, ma prospero centro commerciale sannitico. Qui nacque una fiorente cittadina romana: Saepinum. La città acquistò ben presto importanza nel mondo romano grazie alla laboriosità dei suoi abitanti ed alle ricche famiglie che vi risiedevano: tra queste era quella dei Nerazi, a cui appartenne anche Nerazio Prisco, insigne giureconsulto, prescelto dall’imperatore Traiano quale suo succesore.Era proprietaria di immensi territori e di una bellissima villa di cui è possibile ammirare i resti nei pressi della stazione di S.Giuliano – Sepino. Saepinum, definita “la città del tratturo”, ha pianta romboidale con quattro porte poste alle estremità del documano e dal cardo, le strade principali delle città romane. Le mura, in opera reticolata incerta, sono state costruite poco prima del 4 d.C.; lungo il loro percorso sono distribuite 25 torri circolari e due ottagonali. Uno dei monumenti meglio conservati è il teatro ( sembra potesse ospitare a 1000 persone); fu costruito nella prima metà del I sec. a.C. ed in parte modificato in epoca successiva. Sulla scaena, nell’edificio rurale sovrastante, è la prima sezione del Museo di Saepinum. Il teatro di Saepinum ha una particolarità che lo distingue dagli altri noti: una porta di piccole dimensioni ( la quinta ) si apre infatti nelle mura cittadina permettendo l’accesso al teatro direttamente dall’esterno. Uscendo da qui è possibile raggiungere, seguendo le mura, la Porta Boiano, così denominata perché posta in direzione dell’omonimo centro molisano. Ai lati dell’arco due statue di prigionieri germanici fiancheggiano l’iscrizione con dedica a Tiberio e a Druso, a cui è dovuta la costruzione del muro di cinta.Sotto la statua di destra e posta l’iscrizione “de grege oviarico”, importante documento per conoscere aspetti della transumanza nel II sec. d.C.. Dalla porta di Boiano si accede all’interno mediante il decumano, fiancheggiato da alcuni edifici importanti tra cui un edificio di culto di età augustea, il macellum o mercato, di forma esagonale, e la basilica, con le sue svettanti colonne dai capitelli ionici. Subito dopo si apre il foro, di forma trapezoidale su cui si affacciano gli edifici pubblici più importanti della città: il tempio dedicato forse a Giove Ottimo Massimo (interessante è la sottostante struttura industriale di epoca sanniticaper la lavorazione dei panni), un edificio preceduto da due colonne e due semicolonne scalanate e quindi le te, solo in parte portate alla luce. Proseguendo lungo il documeno s’incontra una delle tante fontane da cui era ornata Saepinum: la Fontana del Grifo, così chiamata per la decorazione presente sulla lastra da cui usciva il tubo d’acqua (fistula).La cittadina romana non mancava di edifici industriali: un mulino posto poco dopo la “Fontana del Grifo” ed una conceria. Proseguendo lungo il decumano si giunge a Porta Benevento, alla cui sinistra è la seconda senzione museale di Saepinum; qui è conservato un interessantissimo pavimento di epoca sannita. Uscendo da Porta Benevento è visibile l’imponente monumento funerario di C.Ennius Marsus: di forma cilindrica, ha negli angoli della base dei leoni accovacciati.
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