Vivere l’ambiente


L'acqua potabile


Un processo naturale chiamato ciclo idrico collega tutte le acque presenti sul nostro pianeta. Prova a pensare al percorso di un goccia di pioggia: può cadere sulla terra o nell'acqua. Circa un terzo della pioggia che cade sulla terra scorre direttamente nei fiumi e nel mare. Gli altri due terzi vengono assorbiti dal suolo. Una parte dell'acqua del mare può evaporare al calore del sole e forma le nuvole in cielo. Quando le nuvole sono sature di acqua, piove. Così la goccia di pioggia torna al punto di partenza.

Un terzo della pioggia che cade sulla terra scorre nei fiumi e poi nel mare, ma cosa ne è degli altri due terzi che vengono assorbiti dal suolo? Se seguiamo queste gocce, scopriamo che vanno a finire lentamente in una falda acquifera, alla velocità di circa un metro all'anno. La falda acquifera è anche chiamata bacino. L'acqua si raccoglie in questi bacini sotterranei per centinaia di migliaia di anni. Talvolta questa informazione è indicata sulle etichette delle bottiglie di acqua minerale. Prova a dare un'occhiata!

L'acqua dell'oceano può essere trattata per renderla potabile. Il processo di rimozione del sale dall'acqua di mare è chiamato dissalazione. Purtroppo è costoso e consuma una grossa quantità di energia. Circa il 65 % dell'acqua che usiamo viene aspirata da bacini sotterranei. Tutta l'acqua che usiamo si scarica nei fiumi e scorre nel mare, dove ricomincia il ciclo di evaporazione. Così la quantità di acqua sulla Terra rimane la stessa. La quantità di acqua presente sulla Terra è la stessa di 100, 1 000 o 10 000 anni fa. Pensa, l'acqua che bevi ora potrebbe essere la stessa acqua che i dinosauri bevevano milioni di anni fa!

Quando viene aspirata dal terreno o estratta dai fiumi, l'acqua contiene particelle di sporcizia, di batteri e di germi che devono essere eliminati prima di poterla bere. Ci sono diverse fasi nel processo di pulitura. Guardiamo l'acqua della Senna, a Parigi e vediamo come viene trasformata da una soluzione marrone ad acqua potabile.

Prima fase L'acqua viene filtrata per rimuovere le particelle più grosse, come la sabbia e le foglie. 
Seconda fase L'acqua passa attraverso un altro filtro con carbone attivo per rimuovere le particelle più piccole ed alcune particelle microbiche. 
Terza fase L'acqua viene trattata con l'ozono, un pò come soffiarvi dell'aria. Questo trattamento uccide la maggior parte dei patogeni microbiologici (particelle estremamente piccole invisibili ad occhio nudo ma che causano malattie). 
Quarta fase L'acqua passa attraverso un filtro micron, come un mazzo di fili di paglia sottili, per essere perfettamente purificata. 

L'acqua minerale è più pulita dell'acqua di rubinetto? L'acqua di rubinetto è sicura quasi ovunque nell'Unione europea. Tuttavia molte persone preferiscono il sapore dell'acqua minerale in bottiglia a quello dell'acqua di rubinetto. Questo perché solitamente le compagnie di erogazione dell'acqua aggiungono cloro all'acqua, per mantenerla pulita, poiché compie un lungo precorso per raggiungere le nostre case.

Consigli per l'uso dell'acqua


Consigli per l'uso dell'acqua


In casa 

Chiudi il rubinetto mentre ti insaponi o mentre ti spazzoli i denti, o lavi i piatti; fai lo stesso mentre usi il rasoio per raderti e aprilo solo per sciacquarlo. In una famiglia di tre persone questo consente di risparmiare fino a circa 8.000 litri l'anno. Non fare scorrere l'acqua inutilmente.

Fai la doccia (breve) invece che il bagno, perché per ogni doccia si utilizzano 30-35 litri d'acqua invece di 150-180. Se proprio devi fare il bagno, riempi però la vasca solo in parte.

Ripara i rubinetti, lo sciacquone o il water che perdono o gocciolano. Ricordati che un rubinetto che perde 30 gocce al minuto spreca circa 200 litri d'acqua al mese e 24.000 all'anno. Uno sciacquone che perde acqua nel water (anche in maniera impercettibile), scarica in un giorno oltre 2.000 litri di acqua.

Lava frutta e verdura in un apposito contenitore, piuttosto che sotto l'acqua corrente.

Usa l'acqua del lavaggio di frutta e verdura per annaffiare le piante di casa.

Per disinfettare e lucidare usa un pò di acqua e un pò di aceto oppure bicarbonato, invece di fare un uso eccessivo di prodotti chimici per la pulizia della casa. In questo modo consumerai meno acqua e inquinerai meno l'ambiente

Fai isolare termicamente le condutture dell'acqua, potrai così ridurre il tempo di attesa per ottenere l'acqua calda alla temperatura desiderata ed eviterai anche tanto spreco e molti costi!!
Usa la lavatrice e la lavastoviglie solo a pieno carico (in questo modo puoi risparmiare tra gli 8.000 e gli 11.000 litri di acqua potabile all'anno per famiglia). Se la biancheria o le stoviglie da lavare sono poche, ricordati comunque di inserire il programma economizzatore.

Usa l'acqua calda con cui hai cotto la pasta per lavare i piatti e le stoviglie. Avendo un rilevante potere sgrassante, essa ti permetterà di risparmiare non solo sul consumo di acqua, ma anche dei detersivi

Controlla periodicamente il contatore di consumo dell'acqua. Nel caso in cui, con tutti i rubinetti chiusi, il contatore continua a girare, chiama una ditta in grado di controllare e riparare eventuali guasti o perdite del tuo impianto.

Installa rubinetti con dispositivi che fanno risparmiare acqua (es. diffusore a basso flusso). Applicare un frangiflutti a un rubinetto per arricchire d'aria il getto d'acqua, può consentire ad una famiglia di tre persone di risparmiare fino a 6.000 litri di acqua all'anno. 

Nel bagno, per lo scarico del water, usa un sistema a rubinetto o a manovella al posto del solito sciacquone. In questo modo si possono risparmiare circa 26.000 litri di acqua all'anno.

Riduci il livello d'acqua nelle cassette del W.C. regolando opportunamente il galleggiante, questo ti consentirà una buona riduzione dei consumi di acqua

Installa un impianto idrico duale, cioè a due tubi (come accade spesso in molti Paesi europei), in modo da poter distinguere l'acqua non potabile (utilizzabile per molti usi domestici), da quella potabile e di qualità migliore (indispensabile per bere e cucinare

Getta i fazzoletti di carta che usi per struccarti nel cestino della spazzatura e non nello scarico, per evitare un ulteriore uso dello sciacquone e un conseguente spreco di acqua (fino a 20 litri d'acqua ogni volta che lo si usa).

Fuori casa 

Per lavare la tua automobile, non utilizzare l'acqua potabile, lava comunque l'auto meno di frequente e, nel caso, portala a un lavaggio che ricicla l'acqua.

Non lavare mai l'automobile o altro veicolo al fiume o presso un torrente o corso di acqua. Lavare la propria autovettura con un secchio, piuttosto che con acqua corrente, consente un risparmio di 130 litri ogni lavaggio. 

Non tagliare l'erba del giardino troppo corta, perché quella più alta necessità di meno acqua.

Metti uno strato di foglie secche alla base delle tue piante da giardino per mantenere l'umidità del suolo. In questo modo si manterranno le radici fresche; si eviterà che si asciughi la terra troppo presto, evitando, inoltre, che attecchiscano piante parassite.

Spazza i vialetti i marciapiedi anziché pulirli con l'acqua dell'annaffiatoio In questo modo, si possono risparmiare fino a 10.000 litri l'anno d'acqua

Se è consentito innaffiare il giardino, innaffialo a sere alterne anziché tutti i giorni.

Nella tua città 

Chiedi all'azienda competente, o direttamente al comune, d'intervenire quando vedi che una fontanella rimane sempre aperta, o c'è una tubatura che perde.

Segnala le perdite alla rete idrica, alle tubature e alle strutture del servizio idrico che ti capita di osservare.

Chiedi all'azienda che gestisce il servizio idrico, la copia della carta dei servizi, per conoscere e poter verificare il rispetto degli standard di qualità del servizio.

Paga regolarmente l'acqua che consumi, ma non ti limitare solo ad osservare o a lamentarti per le cose che non vanno nella qualità del servizio idrico. Fai valere i tuoi diritti.

Fornisci le informazioni e i dati in tuo possesso sulla qualità del servizio idrico ad una delle organizzazioni civiche di tutela dei consumatori e degli utenti e, se puoi, collabora attivamente con esse.

Informati ed informa gli altri su quali sono i propri diritti e su come poterli tutelare

Promuovi iniziative d'informazione e di formazione di altri cittadini con cui sei in contatto, all'uso razionale e responsabile dell'acqua. 

L'acqua potabile

 


Inquinamento atmosferico


Migliorare la qualità dell'aria è stata per molti anni una questione prioritaria per l'Unione europea e fortunatamente è stata una delle questioni andate a buon fine della politica ambientale. Tuttavia, sebbene la nostra aria sia più pulita di quanto non lo fosse un tempo, esistono ancora tre grossi problemi da affrontare. Prima di tutto, la scadente qualità dell'aria nelle città pregiudica la nostra salute e rende la vita infelice. Le altre questioni maggiori sono rappresentate dal buco nell'ozono e dai mutamenti climatici. Tutti questi problemi si verificano perché la gente e le relative attività rilasciano sostanze nocive nell'aria. Tuttavia le fonti di inquinamento sono diverse in ciascun caso, come lo sono le soluzioni. Noi possiamo fare qualcosa per migliorare le cose.

L'inquinamento atmosferico ha rappresentato una delle maggiori questioni politiche dell'Unione europea fin dagli anni settanta. I tentativi di ridurre l'inquinamento hanno avuto un discreto successo e, soprattutto, la qualità dell'aria in Europa sta migliorando. Tuttavia, dobbiamo tenere sotto controllo la situazione e fare maggiori sforzi per prenderci cura della nostra atmosfera.

L'Unione europea ha sottoscritto numerosi accordi con altri paesi per cooperare nell'affrontare il problema.

Nel 1979 
La Geneva Convention on Long Range Transboundary Pollution (l'inquinamento che va oltre i confini nazionali a lungo termine) fissò degli obiettivi per ridurre le emissioni acidogene. Dalla sua attuazione, le emissioni di zolfo in tutta Europa sono diminuite in maniera significativa, ma con l'aumento del traffico stradale non si hanno avuto effetti significativi sulle emissioni di ossido di azoto. 

Nel 1985 
La maggior parte dei paesi dell'Unione europea adottò un accordo chiamato il Protocollo sulla riduzione delle emissioni di zolfo, per ridurre l'emissione di biossido di zolfo del 30 % (rispetto ai livelli del 1980) entro il 1993. Fu noto come il club del 30 %. Tutti i paesi che firmarono il protocollo, ed anche molti paesi che non lo fecero, riuscirono ad arrivare a queste riduzioni.

Nel 1987 
Il Protocollo di Montreal fissò gli obiettivi e le scadenze per la riduzione dei gas dannosi allo strato di ozono. Come risultato, i CFC - i più dannosi - non sono più stati virtualmente utilizzati nell'Unione europea.

Nel 1988 
L'Unione europea introdusse una direttiva (Legge UE) che richiedeva alle centrali e alle industrie nei settori dell'energia, del metallo, chimico, del legno e della lavorazione delle scorie di ridurre le emissioni di biossido di zolfo e di ossidi di azoto. Limiti simili furono applicati all'incenerimento dei rifiuti, ai trasporti, alla generazione di energia e di riscaldamento.

Nel 1992 
Al "Summit della Terra" a Rio, in Brasile, l'Unione europea sostenne la Convenzione delle Nazioni Unite in materia di mutamenti climatici, che stabiliva il principio dello "sviluppo sostenibile". Ciò significa migliorare la qualità della nostra vita senza arrecare danni all'ambiente, alle generazioni future o ai popoli delle nazioni ricche ed in via di sviluppo.

Nel 1994 
Una serie di paesi europei sottoscrisse il Secondo protocollo per lo zolfo e da allora, tutti gli Stati membri hanno raggiunto l'obiettivo di ridurre le emissioni di acido del 35 % rispetto ai livelli del 1990. Si prevedono ulteriori riduzioni delle emissioni di biossido di zolfo nel prossimo decennio. 

Il 1996 
segnò il lancio del Programma benzina per auto, che fissa norme energetiche più severe per le auto private.

Nel 1997 
A Kyoto in Giappone, l'Unione europea promise di ridurre le emissioni di biossido di zolfo del 50 % rispetto ai livelli del 1990 entro il 2010 e le emissioni di ammoniaca del 30 % rispetto ai livelli del 1990. Soprattutto, gli esperti ritengono che gli obiettivi inerenti al biossido di zolfo siano raggiungibili. Tuttavia, la situazione dell'ossido di azoto è molto preoccupante e ben poco è stato fatto per affrontare le emissioni di ammoniaca.

Nel 2001 
Fu lanciato il programma Clean Air For Europe (Aria pulita per l'Europa) (CAFE) allo scopo di trovare dei mezzi per fermare l'inquinamento atmosferico che arreca danni alla salute dell'uomo e all'ambiente. 

 


Contributi dello stato per i veicoli ecologici


Informativa sul Decreto del 5 Aprile 2001
Contributi diretti ai cittadini per l'acquisto di veicoli elettrici,
a metano e GPL e per l'installazione di impianti a metano e GPL

Contributi dello Stato ai cittadini per i veicoli ecologici
(elettrici, gas metano, GPL)

Le finalità 

I contributi sono concessi dallo Stato per incentivare i cittadini a fare uso di veicoli ecologici per la propria mobilità (elettrici, gas metano, GPL), in modo da ridurre il consumo di carburanti a maggiore impatto ambientale e, quindi, l'inquinamento dell'aria.

Le norme 

La finanziaria 2001 (articolo 145, comma 6, della legge n. 388/2000) ha istituito un fondo di 15 miliardi annui per il 2001, 2002 e 2003.

Il fondo è stato ripartito con decreto dei Ministri dell'Ambiente e dell'Industria, Commercio e Artigianato (decreto n. 165/2001/SIAR), che ha destinato 5 miliardi ai veicoli elettrici e 10 miliardi ai veicoli a gas metano o GPL. 

Il decreto è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana - serie generale n. 117 del 22 maggio 2001.

I contributi possono essere concessi dal 23 maggio 2001 (giorno successivo alla data di pubblicazione del decreto).

I soggetti 

Il contributo può essere concesso alle persone fisiche che acquistano (anche in locazione finanziaria) un nuovo veicolo elettrico, a gas metano o GPL, senza necessità di riconsegnare un vecchio veicolo (cosiddetta "rottamazione"), oppure che installano un impianto di alimentazione a gas metano o GPL su un veicolo a benzina già acquistato, entro un anno dall'immatricolazione (la data dell'installazione corrisponde alla data del collaudo dell'impianto presso l'Ufficio Provinciale della Motorizzazione Civile).

I veicoli 

I veicoli elettrici, a gas metano o GPL sono definiti nel decreto, in base alle norme del nuovo codice della strada.

I contributi 

L'importo (massimo) dei singoli contributi è il seguente:

Tipologia Somma 
Acquisto di nuovi autoveicoli elettrici 3.500.000 
Acquisto di nuovi quadricicli elettrici 3.000.000 
Acquisto di nuovi motocicli e ciclomotori elettrici a 3 ruote 3.000.000 
Acquisto di nuovi motocicli e ciclomotori elettrici a 2 ruote 800.000 
Acquisto di nuove biciclette a pedalata assistita 300.000 
Acquisto di nuovi autoveicoli a gas metano o GPL 800.000 
Installazione di impianti a gas metano o GPL su autoveicoli a benzina 600.000 

Le modalità 

Oltre al contributo, il venditore del veicolo può applicare uno sconto commerciale dello stesso importo del contributo.

Il contributo è concesso mediante una riduzione del prezzo di acquisto del veicolo o di installazione dell'impianto ed è detratto dall'importo della fattura dopo l'applicazione dell'imposta sul valore aggiunto (IVA).

I venditori, gli installatori, i costruttori e gli importatori recuperano l'anticipazione del contributo con la procedura del credito d'imposta.

I controlli 

I controlli sulla regolare utilizzazione dei contributi sono effettuati attraverso le banche dati dei sistemi informativi.

I particolari 

I maggiori particolari sono contenuti nel decreto, nonché nelle norme legislative e regolamentari richiamate di seguito.

Guida alla concessione e alla erogazione dei contributi per l'acquisto e/o leasing di veicoli a minimo impatto ambientale di cui all'art. 17 della Legge n. 166 del 1° Agosto 2002 "Disposizioni in materia di infrastrutture e trasporti" 
Decreto Interministeriale del 24 maggio 2004
(Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n° 243 del 15 ottobre 2004)

www.minambiente.it/Sito/settori_azione/iar/iam/docs/dm_24_05_2004_guida.pdf

Decreto Interministeriale del 24 maggio 2004 
Attuazione dell'art.17 della L.1° agosto 2002, n.166, in materia di contributi per la sostituzione del parco autoveicoli a propulsione tradizione con veicoli a minimo impatto ambientale
(Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n° 243 del 15 ottobre 2004)

www.minambiente.it/Sito/settori_azione/iar/iam/docs/dm_24_05_2004.pdf

 


Oasi naturalistiche


Oasi - Le Mortine 

Dov'è, come raggiungerla 
L'Oasi è ubicata sul Volturno tra i Comuni di Venafro (IS) e Capriati al Volturno (CE); ci si arriva dai caselli autostradali di S.Vittore o Caianello (A1). Giunti presso Venafro, dalle località "Centro Commerciale La Madonnella" o da "Triverno" per chi viene da Campobasso o Pescara, si imbocca la strada provinciale della Piana di Venafro (già consorziale), dove sono poste le indicazioni per l'Oasi.

Estensione 
32 ettari

Gestione 
A cura del WWF Italia e della Cooperativa Croco su terreni di proprietà ENEL, concessi attraverso una convenzione 

Ambiente 
La vegetazione ripariale che un tempo avvolgeva il Volturno, oggi è presente solo in aree limitate in formazioni igrofile consistenti e dotate di un buon grado di naturalità. Tra esse assume particolare importanza naturalistica il bosco igrofilo delle Mortine esteso oltre 100 ha, di cui il nucleo boschivo concesso dall'ENEL al WWF rappresenta un frammento intatto da almeno 45 anni. In quest'area, interposta tra le Mainarde ed il Matese, il Volturno penetra una fitta coltre boschiva igrofila, frazionata dai suoi rami secondari che circoscrivono isole impenetrabili dalle caratteristiche uniche nel corso del fiume. Poco prima dello sbarramento ENEL il fiume si allarga e le sue acque lente permettono lo sviluppo di un canneto che borda anche le sponde del contiguo bacino di regolazione.
Pur essendo affidati al WWF circa 30 ettari di territorio contiguo all'impianto ENEL "Presa Volturno" (realizzato negli anni cinquanta a seguito di un Decreto Regio del marzo 1942), il comprensorio abbraccia una estesa isola demaniale fluviale ed un lago artificiale, interessando in totale oltre 50 ettari. 
Durante il soggiorno a Venafro Ferdinando IV vi andava a cacciare nelle "mene" del Colle di Santa Lucia, Castagneto, Mortina, Castellone, Mortina delle Colonne, Colle di Torcino e Selvone. 

Flora e fauna 
Nella zona umida sono presenti le diverse formazioni dell'habitat ripariale: la vegetazione ad idrofite, ad elofite, la vegetazione di greto, l'arbusteto ed il bosco igrofilo. Quest'ultimo è dominato dal saliceto con la presenza del Salice da ceste, Salice rosso, Salice bianco e Pioppo bianco; altro albero dominante è l'Ontano nero che costituisce una tipica ontaneta, con strato arbustivo dominato da sanguinello, nocciolo, ligustro e luppolo. Nei margini esterni più asciutti del bosco igrofilo compaiono l'Orniello, l'Acero campestre, l'Olmo e qualche esemplare di farnia a testimonianza delle antiche selve planiziali che si estendevano sulla Piana di Venafro. Questo è un bosco allagato; frassini, olmi e più all'interno grandi pioppi si specchiano in pozze d'acqua limpide create dai rami minori del fiume che si sfiocca in una rete di corsi d'acqua e risorgive variamente anastomizzati.
La zona umida Le Mortine è interessata da rotte migratorie secondarie collegate ad numerosi ambienti umidi disposti in sequenza: questa ubicazione favorisce la frequentazione della tipica avifauna delle zone umide. Numerose le anatre tra cui il Germano reale, il Moriglione, la Marzaiola, l'Alzavola, il Mestolone, la Moretta e il Codone, oltre a Airone cenerino e Airone rosso che fanno la spola con il contiguo bacino della Tenuta di Torcino

Strutture 
Centro Visite, percorso natura, capanno per l'osservazione della fauna, uno stagno didattico, aree per la sosta dei visitatori ed arnie didattiche. 
Visite 
Tutto l'anno previa prenotazione alla Cooperativa Croco.

La guardia dell'oasi 
non vi è attualmente una guardia stipendiata, le sue funzioni vengono ripartite tra gli attivisti e le guide naturalistiche 
Come si svolge la visita 
Nel Centro visite una proiezione illustrerà le caratteristiche ambientali della valle del Volturno.
Il percorso natura è facilmente accessibile e privo di asperità; il primo tratto affianca da un lato una limpida risorgiva del Volturno, mentre dall'altro è parallelo alla sponda del lago artificiale ENEL. Da un sentiero laterale segnalato si raggiunge l'osservatorio per la fauna acquatica, tappa d'obbligo se non altro per godere dello splendido panorama offerto dal lago, dalla sua prorompente vegetazione ripariale e dalla verdeggiante cornice dei monti di Torcino. Il percorso natura dopo aver attraversato una piccola radura che lascia spazio ad un pittoresco stagno didattico ed alla visita alle arnie didattiche, si immerge nel lussureggiante bosco igrofilo dominato da altissimi pioppi ed ontani e da un sottobosco dove le lianose, abbarbicate sui tronchi, creano una ragnatela a maglie fittissime. E' come se per un attimo riaffiorasse la gloriosa storia di questi luoghi, le Riserve Reali di Caccia di Venafro e di Torcino, teatro di cacce borboniche, ma anche di una loro contemporanea ed assoluta conservazione. Successivamente, dopo aver fatto una puntata ad un braccio del Volturno che serpeggia avvolto a galleria nella coltre boschiva, si fuoriesce dal bosco mantenendosi lungo il suo perimetro; lo scenario che si apre a Nord è dominato dalla selvaggia Catena delle Mainarde, il settore molisano del Parco Nazionale d'Abruzzo, che protende i suoi contrafforti fino ai coltivi della Piana di Venafro. Dopo essere rientrati di nuovo nel bosco, in un'area caratterizzata dagli alberi più vetusti, ci si ricongiunge dopo una passeggiata agevole e ricca di sensazioni, al punto di partenza. 
Telefono 
0865/ 951009 - 0865 904613 
E-mail 
croco-cop@libero.itempesino@tin.it 
Attività 
Viside guidate, ricerca scientifica.

Nei dintorni 
Consigliamo di visitare Venafro, città di origine preromana con il suo caratteristico centro storico e le antiche coltivazioni di olivo, l'alta Valle del Volturno con i suoi borghi incastellati ed un ambiente di grande interesse paesaggistico e naturalistico, Capriati al V.no, pittoresca cittadina alle falde del Matese, e tra le aree protette vicine il Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise (settore Mainarde), l'istituendo Parco Regionale del Matese campano e le Oasi WWF : Bosco di San Silvestro, Oasi di Guardiaregia-Campochiaro, Oasi delle Abetine. 
Mangiare e dormire 
A Venafro (diversi alberghi) e per chi preferisce alloggiare in ambienti che rievocano antiche sensazioni, consigliamo la Dimora Del Prete (Bed & Breakfast) nel centro storico di Venafro e il Villaggio rurale Le Sette Querce, sul vicino Monte Cesima (Sesto Campano). 

Per le scuole 
Visite guidate all'Oasi: COOPERATIVA CROCO, via Nazionale 70 - PIZZONE (IS) - Tel. 0865 951009 / 339 8103359 - Fax: 0865 951944 - e mail: croco-cop@libero.it 
Per gli studiosi 
Contattare il Responsabile dell'Oasi Dr. Emilio Pesino tel. 0865 904613 - 3388618979 e mail:empesino@tin.it

Per saperne di più: 
Il sito dell'Oasi WWF Le Mortine: web.tiscali.it/oasilemortine/wwf.htm

Cosa ci serve 
Cerchiamo in dono un tre ruote per agevolare i lavori di manutenzione dell'Oasi

Libro d'oro 
Hanno contribuito alla nascita ed alla crescita dell'Oasi di Le Mortine :
Emilio Pesino (Responsabile dell'Oasi), Roberto Colasurdo (Area Comunicazione dell'ENEL) e gli attivisti del WWF di Venafro e della Sezione di Isernia: Simone Barletta, Alberto Ciabotti, Ernesto De Sanctis, Sabatino Lanni, Marco Ottaviano,Vincenzo Pontarelli, Antonio Riccio, Pietro Zullo

Oasi - Guardiaregia-Campochiaro 

Dov'è, come raggiungerla 
In Molise, sul versante orientale del massiccio del Matese, nei comuni di Guardiaregia e Campochiaro in provincia di Campobasso. Sulla S.S. Isernia-Campobasso bivio Guardiaregia o Campochiaro, poi seguire le indicazioni Oasi.


Estensione 
2187 ettari

Gestione 
diretta del WWF Italia, grazie ad una convenzione con i comuni di Guardiaregia e Campochiaro.

Ambiente 
montano e forestale con altitudine compresa tra i 600 ed i 1823 m s.l.m. di monte Mutria. Spettacolari fenomeni carsici come il Canyon del torrente Quirino, la cascata di San Nicola (salto totale di 100 m.) e le grotte di Pozzo della Neve (profondità -1048 m.) e Cul di Bove (profondità -913 m.) che sono fra i più profondi abissi d'Europa. 

Flora e fauna 
sul monte Mutria, pascoli d'alta quota con molteplici ed interessanti fioriture fra cui la Primula auricola e l'Androsace appenninica; poco più in basso boschi di faggio con piante secolari. Lungo le pareti delle gole del Quirino il leccio e tassi centenari sul fondo del canyon, mentre molto interessante è un isolato elemento della macchia mediterranea, il corbezzolo, nell'unica localizzazione del versante orientale del Matese. Inoltre alle quote più basse, varie specie arboree ed arbustive quali agrifoglio, acero di Lobelius, maggiociondolo, orniello e corniolo, con le bellissime fioriture del giglio di San Giovanni, Aquilegia vulgaris, Anemone appenninica, ed Hepatica nobilis.
Tra i mammiferi spicca la presenza del lupo, insieme al gatto selvatico e al tasso. Importante tra gli anfibi la salamandrina dagli occhiali (simbolo dell'Oasi) oltre alla salamandra pezzata e ululone dal ventre giallo. Ricca l'avifauna: lanario, nibbio reale, poiana, falco pellegrino, merlo acquaiolo. Tra gli insetti, l'importante presenza della farfalla diurna Zerinthya polyxena.

Strutture 
Centro visite con aula multimediale, sentiero natura con pannelli didattici, vari sentieri segnalati, capanno di osservazione, rifugio. 

Visite 
Aperta tutto l'anno il martedì, giovedì, sabato e domenica. Per le singole visite guidate, i gruppi e le scolaresche è possibile tramite prenotazione. L'ingresso per i soci è gratuito. 
La guardia dell'oasi 
Michele Marinelli 
Come si svolge la visita 
la visita tipo si svolge sull'anello del sentiero natura "San Nicola" dura circa un ora e mezzo: il primo tratto è in pendenza, poi in piano. Molto spettacolare perché si svolge ai margini delle gole del Quirino e della cascata di San Nicola, possibilità di avvistare rapaci diurni. Possibilità di effettuare la visita anche su altri sentieri: sentiero "Tre Frati" nella faggeta di monte Mutria alla scoperta dei faggi secolari (circa 2-3 ore) e "Sentiero delle grotte" con visita agli ingressi degli abissi di Pozzo della neve e Cul di bove (circa 2-3 ore). Tutte le visite terminano al centro visita dell'Oasi a Guardiaregia. 
Telefono 
3383673035 (guardia Oasi)- 0874785011(centro visite) 
E-mail 
molise@wwf.it 

Attività 
visite guidate, campi lavoro, settimane verdi, campi di studio e ricerche.

Nei dintorni 
Consigliamo di visitare, a 10 Km dall'Oasi ,gli scavi dell'antica città di Saepinum, prima centro sannita sorto sul tratturo della transumanza e poi municipio romano di notevole interesse storico e commerciale. Anche a Campochiaro interessante è la visita al tempio italico dedicato ad Ercole (II secolo a.c.).

Mangiare e dormire 
Turismo rurale "Le Coccole", a pochi passi dal paese in C.da Riponi a Guardiaregia (CB) tel. 3404954937. Ristorante, prodotti tipici, camere con servizi. 
Azienda zootecnica agrituristica "Il Rifugio del Massaro", in una splendida piana in montagna 
in Loc. Campitello a Guardiaregia (CB) tel. 3333621149- 0874785231. Ristorante, degustazione
prodotti caseari e salumi di produzione propria, area sosta caravan e roulotte. 
Prezzi modici e, mi raccomando,…dite che vi manda il WWF.

Per le scuole 
Interessante l'escursione sul sentiero natura "San Nicola" (attrezzato con pannelli didattici) con vista sulla cascata di San Nicola ed il Canyon del torrente Quirino. Per i più piccoli (e non solo), molto divertente il passaggio sui ponticelli in legno che scavalcano il torrente. Da non perdere il nuovo centro visita dell'Oasi a Guardiaregia, allestito anche come aula multimediale. 

Per gli studiosi 
Buona l'analisi quali-quantitativa della flora. In collaborazione con l'Università del Molise, si sta procedendo ad uno studio sulle farfalle diurne e notturne dell'oasi. Sarebbe interessante una valutazione numerica sulle presenze faunistiche nell'Oasi : lupo, tasso, gatto selvatico e lanario. 

Per saperne di più: 
Il sito dell'oasi www.oasiguardcamp.it 

Cosa ci serve 
Cerchiamo in dono un piccolo automezzo fuoristrada, tipo Panda 4x4.

Libro d'oro 
Hanno contribuito alla nascita ed alla crescita dell'oasi: le due amministrazioni comunali di Guardiaregia e Campochiaro, il Dipartimento di Scienze Ambientali dell'Università del Molise con il suo appoggio scientifico e morale, ma soprattutto i volontari del WWF Molise e Michele Marinelli, storica guardia dell'oasi di Guardiaregia-Campochiaro 

 


I rifiuti urbani


Ogni anno nell'Unione europea gettiamo sempre più rifiuti. Tra il 1995 e il 1998, la quantità di rifiuti prodotta è aumentata del 15 %. Se andiamo avanti così, entro il 2020 probabilmente getteremo il 45 % di rifiuti in più rispetto al 1995. La quantità di rifiuti derivanti dalle attrezzature elettriche ed elettroniche - quelli che aumentano il più velocemente - potrebbe raddoppiare in solo 12 anni. Non possiamo andare avanti in questo modo senza arrecare seri danni all'ambiente, così l'Unione europea ha deciso di affrontare i problemi causati dai crescenti cumuli di rifiuti.

Riciclare una tonnellata di giornali blocca il rilascio di 2,5 tonnellate di anidride carbonica nell'atmosfera e salva 17 alberi, tre iarde cube di territorio e energia sufficiente a riscaldare una casa di media grandezza per sei mesi! Riciclare l'alluminio contribuisce a risparmiare il 95 % dell'energia necessaria a produrre le lattine in primo luogo ed evita che ulteriori tonnellate di anidride carbonica vengano rilasciate nell'atmosfera.

Quindi il riciclaggio ha un senso. Tuttavia può essere efficace solamente se anche la gente compra le merci prodotte con materiali riciclati. Fortunatamente esiste oggi una vasta gamma di questi prodotti.

Il cartone e i giornali riciclati possono essere riutilizzati per la produzione di scatole nuove, di materiale di cancelleria, di tessuti, di asciugamani di carta, di carta igienica, di pannolini, di cartoni per le uova e di tovaglioli, per esempio. La plastica riciclata viene impiegata per produrre nuovi prodotti come tubi dell'acqua, tappeti, isolanti per giacche e sacchi a pelo, bottiglie e recipienti, particolari di automobili e pennelli. Il vetro riciclato viene riutilizzato molte volte in nuovi recipienti di vetro e per il vetro resina. L'alluminio riciclato viene utilizzato per produrre nuove lattine.

Recentemente, l'Unione europea si è concentrata sul riciclaggio dei veicoli. Ogni anno, disfarsi di automobili e autocarri esausti genera 8-9 milioni di tonnellate di rifiuti. Rappresenta il 10 % della quantità annua complessiva di rifiuti pericolosi generati nell'Unione europea, poiché la rottamazione di vecchi motori rilascia sul territorio agenti inquinanti quali metalli pesanti, benzina, olio del motore e del cambio, fluidi idraulici, fluidi dei freni e antigelo. Una nuova legge (direttiva) in materia di veicoli con durata in vita terminata propone che i proprietari debbano ottenere un certificato da agenzie autorizzate allo smaltimento dell'automobile o dell'autocarro prima che questi possano essere "deimmatricolati" e quindi si possa smettere di pagere le tasse. I proprietari potranno consegnare i loro veicoli a questi operatori autorizzati a costo zero e le case auto sosterranno tutto o buona parte del prezzo dello smaltimento.

I rifiuti derivanti dalle attrezzature elettriche ed elettroniche aumentano del 16-28 % ogni cinque anni, tre volte più velocemente dei rifiuti urbani in genere. Non solo questo, ma rappresentano anche una delle fonti maggiori di metalli pesanti e di agenti inquinanti organici con i quali le autorità locali devono fare i conti. L'Unione europea sta affrontando questo problema mediante nuove leggi per permettere ai consumatori di restituire le loro vecchie attrezzature a costo zero e per incaricare i produttori dell'accettazione e del riciclaggio delle attrezzature elettriche ed elettroniche consunte. Questo dovrebbe offrire un incentivo alla produzione di attrezzature elettriche ed elettroniche a tutela dell'ambiente. Anche certe sostanze pericolose come i metalli pesanti e gli antifiamma al bromuro dovranno essere sostituite con materiali meno pericolosi nelle nuove attrezzature elettriche ed elettroniche a partire dal 1 ° gennaio 2008.


CONTRIBUTO ALLE FAMIGLIE


ASSEGNI AI NUCLEI FAMILIARI CON TRE FIGLI MINORI 

Con la legge 448/98 (collegato alla finanziaria del '99) sono stati introdotti benefici, volti al sostegno delle famiglie numerose e della maternità.

Con decorrenza dal 1° gennaio 1999 hanno diritto all'assegno al nucleo familiare le famiglie con tre o più figli minori. 

Per maggiori dettagli visita il sito di seguito riportato.

www.welfare.gov.it/assegnimaternitenucleo1.doc

GLI ASSEGNI FAMILIARI SPETTANTI AI LAVORATORI ESCLUSI DALLA NORMATIVA DELL'ASSEGNO PER IL NUCLEO FAMILIARE 

Il pagamento degli assegni è subordinato alla condizione che gli interessati vivano a carico del richiedente e che il nucleo familiare non superi determinati limiti di reddito.
Ne hanno diritto:

i coltivatori diretti, mezzadri e coloni, piccoli coltivatori diretti;

i pensionati delle Gestioni Speciali per i lavoratori autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri).

Per maggiori dettagli visita il sito di seguito riportato.

www.inps.it/Doc/TuttoINPS/prestazioni/assegni_familiari.htm

Per maggiori informazioni: 

UFFICIO DEMOGRAFICO
Comune di Sepino
Piazza Prisco Nerazio 40 
86017 Sepino (CB)
tel. 0874790132 - fax 0874790502 
e-mail: anagrafe@comune.sepino.cb.it