Sepino Sannitica

Saranno proprio le sue possenti mura, in occasione della III Guerra Sannita, a dover far fronte agli assalti delle truppe romane guidate dal console Papirio cursore nel 293 a.C.; su di esse i Sanniti combatterono contro i Romani una durissima battaglia che costò loro, secondo gli storici romani, 7400 morti e 3000 prigionieri.

L’ampio perimetro murario, di forma grosso modo trapezoidale, aveva tre porte; la più significativa è la Postierla del Matese, uno dei documenti meglio conservati della tecnica edilizia sannitica a fini militari.Un lungo corridoio coperto, tanto stretto da far passare una sola persona per volta.

A ridosso della porta sono visibili anche i resti di un abitato medievale con torre centrale, poi abbandonato nel XIV sec., forse in seguito ad una guerra con l’attuale Sepino.

Più in basso, su una collina da cui domina il tratturo, in una leggera piana nascosta tra i boschi, è un tempio sannitico utilizzato fino al medioevo come chiesa dedicata a S.Pietro.

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